Tournée. Comincio questa rubrica con una brevissima sintesi della mia esperienza.
Sto pensando a tutta la mia vita nei teatri, in giro per l’Italia e in Europa. Dalla Sicilia a tutte le regioni italiane, percorse come nomadi, in auto, con furgoni scassati quarant’anni fa, o in nave, per finire con viaggi aerei che ci hanno dato il segno di un successo, attraverso anche qualche premio prestigioso, ma che sono stati anche la fine del romanticismo, del partire all’avventura in tournée faticose e infinite ma infinitamente belle. Mi ricordo il teatro di Liegi in cui ci fecero entrare col camion della tecnica direttamente sul palco, da quanto era immenso.Mi ricordo Barcellona, Londra e la piccola tenera Charleroi, dove ci aspettò la comunità italiana in Belgio, figlia di minatori, alcuni dei quali morti a Marceline, con tanto di banda ed inno nazionale ad attenderci. Mai versate tante lacrime. Non c’è niente da fare. Quando finisce una tournée, uno spettacolo, o una prova che fa venire i brividi, mi sento orfano.
E non so dire di cosa esattamente. So che mi ritrovo bene solo a teatro, davanti o sopra un palco, con gli esseri umani speciali che spesso sono gli attori, coloro che respirano la fatidica polvere del palco e si fanno trafiggere gli occhi dalle luci.
Daniele Braiucca
Ciò che un teatrante, quando diventa insegnante di teatro, cerca di trasmettere ai suoi allievi, è quella sensazione di vita vera e intensa che si può sperimentare solo sul palco. Non è qualcosa che si può descrivere facendolo capire al 100%, finché non diventa esperienza vissuta, finché non si finisce su quel palco, a vivere quelle emozioni e quelle sensazioni che nessun altra cosa può dare. Non è un mondo riservato ad alcuni, è anzi molto aperto e variegato, e consente di sperimentare se stessi a vari livelli.
Certamente, la vita di un attore professionista, è piena di vissuti e contenuti emotivi forti, perché vivere il palco per davvero nella vita e per una vita, catapulta inevitabilmente in una dimensione diversa, a tratti irreale, a tratti più vera che mai.
Elisa Renaldin
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